Posts Tagged ‘factoring’

Cessioni del Credito con fatture certificate

giovedì, settembre 9th, 2010

In molti Comuni e Provincie Italiane hanno già stretto accordi, per aprire un canale di Cessione del Credito; con in mano una Certificazione da parte della PA, l’impresa può farsi liquidare dalla banca che a questo punto diventa creditrice della PA. Secondo Valter Nebbiai, assessore alle risorse economiche e finanziarie del comune di Livorno, uno degli enti capofila poichè l’accordo risale alla fine del 2008, “il meccanismo è vantaggioso perchè consente una gestione efficace dei pagamenti senza produrre costi aggiuntivi; gli spread a carico del fornitore sono in genere piuttosto bassi e quindi anche per l’impresa è una buona soluzione vedersi garantito il pagamento sostenendo un costo contenuto”, ma è altresì vero che non è sempre facile riuscire per una Impresa farsi certificare le fatture, è meglio affidarsi ad una Società specializzata in Gestione del Credito con Tutela integrata che a costi molto ridotti, senza costi fissi e soprattutto con il pagamento della provvigione post incasso, si riesce ad ottenere degli ottimi risultati.

Ritardi nei pagamenti

lunedì, luglio 12th, 2010

La Legge Italiana, pur lasciando libere le parti di determinare contrattualmente i termini di pagamento, stabilisce per il creditore  ad avere il diritto agli interessi di mora, che scattano superata la scadenza, o in assenza di scadenze poste nel contratto, a partire dal trentesimo giorno dal ricevimento della fattura o della merce da parte del debitore; è altresì  prevista la possibilità di richiedere un risarcimento dei costi sostenuti per il recupero delle somme non corrisposte. Secondo Confindustria in Italia i tempi di pagamento delle Pa ammontano a 130 giorni, con punte di 600/700 giorni nella sanità delle regioni meridionali, contro i 53 di Francia, Germania e Regno Unito; ancora maggiori i ritardi stimati da Confapi, secondo la quale circa la metà delle Pmi creditrici intervistate dichiara crediti non pagati per un periodo superiore a un anno, mentre un terzo denuncia ritardi di pagamento superiori ai 6 mesi. Inutile sottolineare che tramite una attenta “Gestione del Credito” attraverso società specializzate si possono ottenere risultati assolutamente importanti senza costi fissi ed a costi bassissimi.

Ritardati pagamenti: sulle spalle delle PMI per la lentezza della PA

lunedì, giugno 21st, 2010

I debiti della PA nei primi mesi del 2010 sfiorano i 70 miliardi di euro, l’ideale sarebbe che le imprese possano riscuotere almeno una parte dei loro crediti, in modo tale da poter dare una boccata di ossigeno in questa fase di sofferenza. Le PMI rischiano di non farcela perché devono aspettare mesi o addirittura anni prima di essere pagati da un PA o da una grande impresa committente, cè bisogno di norme severe contro i cattivi pagatori, perchè mettono in ginocchio le PMI le quali si trovano strette in una morsa fatta di oneri finanziari, costi amministrativi per disincagliare i crediti in sofferenza, perdite di tempo, oneri legali per ottenere la riscossione del credito agendo per via giudiziaria. Altra cosa importante è che nessun imprenditore, specie in questi tempi di crisi generale, è disposto a trascinare in tribunale un suo cliente (specie se PA) con la quasi certezza che quello sarà perso per sempre, e allora aspettano. Intanto il vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, ha annunciato che si sta lavorando per approvare prima dell’ estate un Direttiva che “dovrebbe portare il pagamento dei crediti con la PA entro il termine di trenta giorni con una penalità del 5% in caso di ritardo”. Bisogna poi aggiungere che a causa dei problemi di liquidità provocati dal ritardo nell’ incasso delle fatture, le PMI che forniscono beni o servizi alla PA sono costrette a esporsi in banca, e denunciano una maggiore difficoltà di accesso al credito a loro volta. Ci si chiede perchè non sia introdotto il principio della reciprocità tra Stato e cittadini nella compensazione tra debiti e crediti che consenta agli imprenditori di pareggiare i crediti e debiti vantati nei confronti della PA, infatti sarebbe utile che i politici forniscano una risposta sul perchè lo Stato può bloccare i pagamenti quando il contribuente ha debiti nei suoi confronti e allo stesso modo il contribuente non possa compensare il pagamento di tasse, imposte e contributi con i crediti vantati. Mi pare ovvio che visto e considerato di come appaiono i Conti Pubblici, forse la risposta siamo in grado di darcela da soli !!!! Nel corso del 2010 saranno molte le PMI costrette a chiudere perché la ripresa è troppo lenta, ma bisogna anche aggiungere che dal punto di vista etico è assurdo che un’ impresa chiuda a causa dei debiti non pagati dagli Enti Pubblici. Come sempre ci teniamo a dire che i Crediti ( soprattutto quelli inerenti alla PA) se opportunamente gestiti possono essere incassati in tempi brevi, il tutto tramite una società specializzata nella Gestione del Credito con Tutela Integrata.

Campania: impignorabilità, pronti i correttivi

lunedì, giugno 21st, 2010

Per le Regioni sottoposte al Piano di rientro dai disavanzi Sanitari (Campania, Lazio, Calabria, Molise) la norma sulla impignorabilità non consente più ai creditori delle Aziende Sanitarie di attivare pignoramenti né di proseguire i pignoramenti in corso. Per fronteggiare l’emergenza di cassa delle Asl (in particolare a Napoli e a Salerno) la struttura commissariale guidata dal presidente Stefano Caldoro (in qualità di commissario) e da Giuseppe Zuccatelli (come sub commissario) chiama all’eppello la Sace factoring, la finanziaria che dipende dal ministero delle Finanze pronta ad acquistare le certificazioni di credito dei fornitori delle Asl. Obiettivo della Regione Campania è aggirare lo scoglio rappresentato dallo stop del presidente Napolitano alla impignorabilità dei beni delle Aziende Sanitarie, norma inserita nella manovra finanziaria del Governo e ora tolta dal testo definitivo limitatamente alla retroattività della legge. Una situazione che lascia però intatto il blocco delle risorse per circa 1,5 mld di euro nelle casse delle Asl campane e che tira il freno unicamente alle azioni ingiuntive di recupero forzoso del credito per azioni giudiziarie in corso o non ancora intraprese. E’ stata fissata per il 17 giugno la data della pronuncia della Corte Costituzionale in merito alla norma blocca-pignoramenti contenuta nella legge finanziaria regionale del 2009. La norma è impugnata dalle associazioni di categoria della sanità privata accreditata campane e dallo stesso governo centrale che ha prima reintrodotto la stessa norma con la finanziaria nazionale del 2010, ha poi revocato il dispositivo nel milleproroghe di marzo e infine riproposto lo stop alle azioni ingiuntive nella manovra finanziaria firmata da Napolitano. Bisogna anche sottolineare che il Presidente Napolitano, ha eccepito la incostituzionalità del provvedimento almeno, a quanto ci è dato sapere, per la parte che rimanda alla retroattività della norma ai titoli di credito già esecutivi limitando la impignorabilità alle azioni in itinere o a quelle future.

9 Giugno 2010 Debiti ASL, che succede?

lunedì, giugno 21st, 2010

La norma sull’impignorabilità è la goccia che fa traboccare il vaso.Come è noto il governo, con il decreto legge n. 78 del 31 maggio scorso, prevede, (articolo 11 comma 2) a proposito del regolare svolgimento dei pagamenti delle Asl “che non possono essere intraprese o proseguite azioni esecutive nei confronti delle Aziende sanitarie locali e ospedaliere delle Regioni commissariate”. Un freno che resterà tirato fino al 31 dicembre di quest’anno (anno 2010). Le imprese, di fatto, rischiano non solo di non essere pagate, come già accade, ma di non poter nemmeno più avere un minimo di liquidità, finora assicurata dai decreti ingiuntivi. Insomma è ancora stallo nel riordino dei conti in rosso della sanità campana. La struttura commissariale, insomma, stenta a trovare il bandolo di una matassa che si presenta sempre più intricata. Sia il presidente Stefano Caldoro, in qualità di commissario, sia il sub commissario Giuseppe Zuccatelli incontrano forti resistenze all’attuazione delle riforme necessarie. Attriti che si trovano sia all’interno, nel funzionamento della macchina burocratico-amministrativa di Palazzo Santa Lucia, sia all’esterno, nelle sacche di inefficienza degli enti sanitari. Qui il commissariamento, e la legge regionale 16 del novembre di 2 anni fa, non ha prodotto significativi risultati. Anche l’accorpamento delle asl e la ridefinizione dei confinmi terrtitoriali ha determinato più caos amministrativo e problemi logistici che snellimento di procedure e razionalizzazione dei costi. Come dire che le Regioni non sanno governare la spesa e il Ministero non sa effettuare controlli efficaci. Infine si è varata la manovra economica – che dovrà essere approvata dal Parlamento – che prevede fino al prossimo 31 dicembre una sospensione delle azioni esecutive nei confronti delle aziende sanitarie delle Regioni sottoposte ai piani di rientro. Praticamente nessuno è in condizione di far lavorare adeguatamente il personale delle Asl e quindi si ricorre all’impignorabilità.Il mondo imprenditoriale si lamenta:?”In tanti hanno anche accusato i creditori di perseguire intenti speculativi o comportamenti al limite della correttezza, così ancora una volta si è confusa la causa con l’effetto, dimenticando che le Asl non sono riuscite a fare il proprio mestiere di impresa, nonostante il dovere di pagare puntualmente i creditori. E, paradosso nel paradosso, tutto ciò accade nonostante le Asl siano dotate di fondi per i pagamenti”, in effetti nella delibera 173 del 25 febbraio scorso si legge che alla data del 26 ottobre 2009 le somme bloccate presso il tesoriere ammontavano a 1.450.742.277,37 di euro.Ma non è tutto: il decreto per la stabilizzazione finanziaria prevede anche che i commissari delle Regioni entro 15 giorni devono completare la ricognizione dei debiti e predisporre un piano che individui modalità e tempi di pagamento. Noi possiamo solo dire che a seconda di come vengono affrontati i problemi si possono avere risultati diversi ( dire che si possono risolvere del tutto i problemi è eccessivo !!), ma se opportunamente gestiti i Crediti in modo proattivo da una Società specializzata con tutela Legale integrata, sicuramente dei risultati si ottengono.

Nuova legge sui pagamenti in Spagna sia verso la PA che i privati

giovedì, giugno 17th, 2010

In Spagna è statavarata una nuova legge dalla Camera Alta del Parlamento Spagnolo, dove si stabilisce che il settore Pubblico avrà al massimo 30 giorni per saldare i debiti mentre i Privati potranno contare su 60 giorni; la legge entrerà in vigore dal 2013 per consentire un adattamento al sistema economico spagnolo. L’evasione delle fatture dal prossimo anno dovrà avvenire al massimo entro il termine di 85 giorni dalla loro emissione che scenderanno a 75 nel 2010 prima di arrivare ai 60 giorni stabiliti; la legge prevederà la possibilità di deroga per le aziende che partecipano ad appalti pubblici almeno nel breve periodo.

Anno 2010, in aumento i rischi di insolvenza

giovedì, giugno 17th, 2010

Con l’indebolimento dell’economia italiana che oramai imperversa da tempo, in aggiunta alla flessione della produzione Industriale e dalla mancata puntualità dei pagamenti, con il conseguente prevedibile aumento delle sofferenze, sono fattori che sicuramente contribuiranno anche per il 2010 all’aumento del rischio di credito delle imprese, tanto e vero che le previsioni per il 2010 dimostrano che la debole ripresa economica non basterà ad arrestare l’aumento dell’indice di insolvenza delle imprese Italiane; un’ottimo strumento per combattere la possibilità di insolvenza è affidarsi ad una Società specializzata nella Gestione del Credito con integrata la Tutela Legale, che a fronte di costi molto bassi ed in assenza di costi fissi riesce a far migliorare i flussi di cassa delle aziende stesse.

Nuove regole per i Mediatori Creditizi

giovedì, giugno 17th, 2010

Per i Mediatori Creditizi non è più prevista la possibilità di operare individualmente, dovranno costituirsi in Società o a Responsabilità Limitata o per Azioni per condurre l’attività, con un requisito patrimoniale minimo di 120.000,00 €; inoltre sono richiesti soltanto ai vertici aziendali i requisiti di professionalità e onorabilità che invece ora previsti per il singolo operatore. Oltre al requisito della forma societaria e di un adeguato patrimonio i mediatori dovranno attenersi a prefissati standard di formazione e professionalità e saranno vigilati da un apposito organismo facente capo alla Banca d’Italia.

PA, ritardi nei pagamenti

giovedì, giugno 17th, 2010

Da un’indagine svolta nei primi mesi del 2010, emerge come la PA salda i debiti mediamente dopo 186 giorni, un dato circa 3 volte superiore alla media continentale (63 giorni) ci sono alcuni Paesi Europei messi peggio comunque;mentre le imprese fanno meglio (96 giorni) ma su valori quasi doppi rispetto alla media. Da questa indagine merege anche che lo sforamento dei termini è favorito anche dai problemi della Giustizia Italiana, con cause per il recupero crediti che in alcuni casi arrivano a superare i 5 anni e comportano spese medie intorno al 30% del valore della controversia. Anche in questo caso facciamo notare che se si usa una Società specializzata nella Gestione del Credito con tutela Legale integrata, si riesce ad ottenere risultati sicuramente migliori senza a costi molto bassi e senza avere costi fissi.

Anno 2010, maggiori controlli fiscali sulle Aziende che chiudono in perdita

giovedì, giugno 17th, 2010

Per le imprese in perdita, si rischia di finire sotto la lente dei controlli fiscali al fine di evitare manovre elusive, ad eccezione per quelle imprese che determinano un risultato negativo per effetto dei compensi erogati ad amministratori e soci sulla scorta del fatto che, come segnalato nelle relazione di accompagnamento al decreto legge, tali componenti sono assoggettati a tassazione in capo ai partecipanti. Il decreto legge n. 78 del 2010 fissa un principio di carattere generale in base al quale la programmazione dei controlli fiscali dell’agenzia delle entrate e della guardia di finanza assicurerà una vigilanza sistemica che si basa su specifiche analisi di rischio, sulle imprese che evidenziano una perdita fiscale nell’ambito della dichiarazione.