I debiti della PA nei primi mesi del 2010 sfiorano i 70 miliardi di euro, l’ideale sarebbe che le imprese possano riscuotere almeno una parte dei loro crediti, in modo tale da poter dare una boccata di ossigeno in questa fase di sofferenza. Le PMI rischiano di non farcela perché devono aspettare mesi o addirittura anni prima di essere pagati da un PA o da una grande impresa committente, cè bisogno di norme severe contro i cattivi pagatori, perchè mettono in ginocchio le PMI le quali si trovano strette in una morsa fatta di oneri finanziari, costi amministrativi per disincagliare i crediti in sofferenza, perdite di tempo, oneri legali per ottenere la riscossione del credito agendo per via giudiziaria. Altra cosa importante è che nessun imprenditore, specie in questi tempi di crisi generale, è disposto a trascinare in tribunale un suo cliente (specie se PA) con la quasi certezza che quello sarà perso per sempre, e allora aspettano. Intanto il vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, ha annunciato che si sta lavorando per approvare prima dell’ estate un Direttiva che “dovrebbe portare il pagamento dei crediti con la PA entro il termine di trenta giorni con una penalità del 5% in caso di ritardo”. Bisogna poi aggiungere che a causa dei problemi di liquidità provocati dal ritardo nell’ incasso delle fatture, le PMI che forniscono beni o servizi alla PA sono costrette a esporsi in banca, e denunciano una maggiore difficoltà di accesso al credito a loro volta. Ci si chiede perchè non sia introdotto il principio della reciprocità tra Stato e cittadini nella compensazione tra debiti e crediti che consenta agli imprenditori di pareggiare i crediti e debiti vantati nei confronti della PA, infatti sarebbe utile che i politici forniscano una risposta sul perchè lo Stato può bloccare i pagamenti quando il contribuente ha debiti nei suoi confronti e allo stesso modo il contribuente non possa compensare il pagamento di tasse, imposte e contributi con i crediti vantati. Mi pare ovvio che visto e considerato di come appaiono i Conti Pubblici, forse la risposta siamo in grado di darcela da soli !!!! Nel corso del 2010 saranno molte le PMI costrette a chiudere perché la ripresa è troppo lenta, ma bisogna anche aggiungere che dal punto di vista etico è assurdo che un’ impresa chiuda a causa dei debiti non pagati dagli Enti Pubblici. Come sempre ci teniamo a dire che i Crediti ( soprattutto quelli inerenti alla PA) se opportunamente gestiti possono essere incassati in tempi brevi, il tutto tramite una società specializzata nella Gestione del Credito con Tutela Integrata.
Archive for giugno, 2010
Ritardati pagamenti: sulle spalle delle PMI per la lentezza della PA
lunedì, giugno 21st, 2010Tags: assicurazioni del credito, factoring, ritardati pagamenti
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Campania: impignorabilità, pronti i correttivi
lunedì, giugno 21st, 2010Per le Regioni sottoposte al Piano di rientro dai disavanzi Sanitari (Campania, Lazio, Calabria, Molise) la norma sulla impignorabilità non consente più ai creditori delle Aziende Sanitarie di attivare pignoramenti né di proseguire i pignoramenti in corso. Per fronteggiare l’emergenza di cassa delle Asl (in particolare a Napoli e a Salerno) la struttura commissariale guidata dal presidente Stefano Caldoro (in qualità di commissario) e da Giuseppe Zuccatelli (come sub commissario) chiama all’eppello la Sace factoring, la finanziaria che dipende dal ministero delle Finanze pronta ad acquistare le certificazioni di credito dei fornitori delle Asl. Obiettivo della Regione Campania è aggirare lo scoglio rappresentato dallo stop del presidente Napolitano alla impignorabilità dei beni delle Aziende Sanitarie, norma inserita nella manovra finanziaria del Governo e ora tolta dal testo definitivo limitatamente alla retroattività della legge. Una situazione che lascia però intatto il blocco delle risorse per circa 1,5 mld di euro nelle casse delle Asl campane e che tira il freno unicamente alle azioni ingiuntive di recupero forzoso del credito per azioni giudiziarie in corso o non ancora intraprese. E’ stata fissata per il 17 giugno la data della pronuncia della Corte Costituzionale in merito alla norma blocca-pignoramenti contenuta nella legge finanziaria regionale del 2009. La norma è impugnata dalle associazioni di categoria della sanità privata accreditata campane e dallo stesso governo centrale che ha prima reintrodotto la stessa norma con la finanziaria nazionale del 2010, ha poi revocato il dispositivo nel milleproroghe di marzo e infine riproposto lo stop alle azioni ingiuntive nella manovra finanziaria firmata da Napolitano. Bisogna anche sottolineare che il Presidente Napolitano, ha eccepito la incostituzionalità del provvedimento almeno, a quanto ci è dato sapere, per la parte che rimanda alla retroattività della norma ai titoli di credito già esecutivi limitando la impignorabilità alle azioni in itinere o a quelle future.
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9 Giugno 2010 Debiti ASL, che succede?
lunedì, giugno 21st, 2010La norma sull’impignorabilità è la goccia che fa traboccare il vaso.Come è noto il governo, con il decreto legge n. 78 del 31 maggio scorso, prevede, (articolo 11 comma 2) a proposito del regolare svolgimento dei pagamenti delle Asl “che non possono essere intraprese o proseguite azioni esecutive nei confronti delle Aziende sanitarie locali e ospedaliere delle Regioni commissariate”. Un freno che resterà tirato fino al 31 dicembre di quest’anno (anno 2010). Le imprese, di fatto, rischiano non solo di non essere pagate, come già accade, ma di non poter nemmeno più avere un minimo di liquidità, finora assicurata dai decreti ingiuntivi. Insomma è ancora stallo nel riordino dei conti in rosso della sanità campana. La struttura commissariale, insomma, stenta a trovare il bandolo di una matassa che si presenta sempre più intricata. Sia il presidente Stefano Caldoro, in qualità di commissario, sia il sub commissario Giuseppe Zuccatelli incontrano forti resistenze all’attuazione delle riforme necessarie. Attriti che si trovano sia all’interno, nel funzionamento della macchina burocratico-amministrativa di Palazzo Santa Lucia, sia all’esterno, nelle sacche di inefficienza degli enti sanitari. Qui il commissariamento, e la legge regionale 16 del novembre di 2 anni fa, non ha prodotto significativi risultati. Anche l’accorpamento delle asl e la ridefinizione dei confinmi terrtitoriali ha determinato più caos amministrativo e problemi logistici che snellimento di procedure e razionalizzazione dei costi. Come dire che le Regioni non sanno governare la spesa e il Ministero non sa effettuare controlli efficaci. Infine si è varata la manovra economica – che dovrà essere approvata dal Parlamento – che prevede fino al prossimo 31 dicembre una sospensione delle azioni esecutive nei confronti delle aziende sanitarie delle Regioni sottoposte ai piani di rientro. Praticamente nessuno è in condizione di far lavorare adeguatamente il personale delle Asl e quindi si ricorre all’impignorabilità.Il mondo imprenditoriale si lamenta:?”In tanti hanno anche accusato i creditori di perseguire intenti speculativi o comportamenti al limite della correttezza, così ancora una volta si è confusa la causa con l’effetto, dimenticando che le Asl non sono riuscite a fare il proprio mestiere di impresa, nonostante il dovere di pagare puntualmente i creditori. E, paradosso nel paradosso, tutto ciò accade nonostante le Asl siano dotate di fondi per i pagamenti”, in effetti nella delibera 173 del 25 febbraio scorso si legge che alla data del 26 ottobre 2009 le somme bloccate presso il tesoriere ammontavano a 1.450.742.277,37 di euro.Ma non è tutto: il decreto per la stabilizzazione finanziaria prevede anche che i commissari delle Regioni entro 15 giorni devono completare la ricognizione dei debiti e predisporre un piano che individui modalità e tempi di pagamento. Noi possiamo solo dire che a seconda di come vengono affrontati i problemi si possono avere risultati diversi ( dire che si possono risolvere del tutto i problemi è eccessivo !!), ma se opportunamente gestiti i Crediti in modo proattivo da una Società specializzata con tutela Legale integrata, sicuramente dei risultati si ottengono.
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Nuova legge sui pagamenti in Spagna sia verso la PA che i privati
giovedì, giugno 17th, 2010In Spagna è statavarata una nuova legge dalla Camera Alta del Parlamento Spagnolo, dove si stabilisce che il settore Pubblico avrà al massimo 30 giorni per saldare i debiti mentre i Privati potranno contare su 60 giorni; la legge entrerà in vigore dal 2013 per consentire un adattamento al sistema economico spagnolo. L’evasione delle fatture dal prossimo anno dovrà avvenire al massimo entro il termine di 85 giorni dalla loro emissione che scenderanno a 75 nel 2010 prima di arrivare ai 60 giorni stabiliti; la legge prevederà la possibilità di deroga per le aziende che partecipano ad appalti pubblici almeno nel breve periodo.
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Anno 2010, in aumento i rischi di insolvenza
giovedì, giugno 17th, 2010Con l’indebolimento dell’economia italiana che oramai imperversa da tempo, in aggiunta alla flessione della produzione Industriale e dalla mancata puntualità dei pagamenti, con il conseguente prevedibile aumento delle sofferenze, sono fattori che sicuramente contribuiranno anche per il 2010 all’aumento del rischio di credito delle imprese, tanto e vero che le previsioni per il 2010 dimostrano che la debole ripresa economica non basterà ad arrestare l’aumento dell’indice di insolvenza delle imprese Italiane; un’ottimo strumento per combattere la possibilità di insolvenza è affidarsi ad una Società specializzata nella Gestione del Credito con integrata la Tutela Legale, che a fronte di costi molto bassi ed in assenza di costi fissi riesce a far migliorare i flussi di cassa delle aziende stesse.
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Nuove regole per i Mediatori Creditizi
giovedì, giugno 17th, 2010Per i Mediatori Creditizi non è più prevista la possibilità di operare individualmente, dovranno costituirsi in Società o a Responsabilità Limitata o per Azioni per condurre l’attività, con un requisito patrimoniale minimo di 120.000,00 €; inoltre sono richiesti soltanto ai vertici aziendali i requisiti di professionalità e onorabilità che invece ora previsti per il singolo operatore. Oltre al requisito della forma societaria e di un adeguato patrimonio i mediatori dovranno attenersi a prefissati standard di formazione e professionalità e saranno vigilati da un apposito organismo facente capo alla Banca d’Italia.
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PA, ritardi nei pagamenti
giovedì, giugno 17th, 2010Da un’indagine svolta nei primi mesi del 2010, emerge come la PA salda i debiti mediamente dopo 186 giorni, un dato circa 3 volte superiore alla media continentale (63 giorni) ci sono alcuni Paesi Europei messi peggio comunque;mentre le imprese fanno meglio (96 giorni) ma su valori quasi doppi rispetto alla media. Da questa indagine merege anche che lo sforamento dei termini è favorito anche dai problemi della Giustizia Italiana, con cause per il recupero crediti che in alcuni casi arrivano a superare i 5 anni e comportano spese medie intorno al 30% del valore della controversia. Anche in questo caso facciamo notare che se si usa una Società specializzata nella Gestione del Credito con tutela Legale integrata, si riesce ad ottenere risultati sicuramente migliori senza a costi molto bassi e senza avere costi fissi.
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Anno 2010, maggiori controlli fiscali sulle Aziende che chiudono in perdita
giovedì, giugno 17th, 2010Per le imprese in perdita, si rischia di finire sotto la lente dei controlli fiscali al fine di evitare manovre elusive, ad eccezione per quelle imprese che determinano un risultato negativo per effetto dei compensi erogati ad amministratori e soci sulla scorta del fatto che, come segnalato nelle relazione di accompagnamento al decreto legge, tali componenti sono assoggettati a tassazione in capo ai partecipanti. Il decreto legge n. 78 del 2010 fissa un principio di carattere generale in base al quale la programmazione dei controlli fiscali dell’agenzia delle entrate e della guardia di finanza assicurerà una vigilanza sistemica che si basa su specifiche analisi di rischio, sulle imprese che evidenziano una perdita fiscale nell’ambito della dichiarazione.
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Gestione del credito con tutela Legale integrata
giovedì, giugno 17th, 2010Da un articolo letto sui quotidiani negli ultimi giorni, si nota che i principali Gruppi Italiani di grandi dimensioni generano una percentuale di insolvenza pari al 47% pur rappresentando appena l’1% degli affidatari; a pagare sono i piccoli imprenditori, considerati i maggiori insolventi e con minor potere contrattuale. Crescono quindi i casi di inadempienza contrattuale e la prima esigenza di piccole imprese e liberi professionisti è di avere un’adeguata assistenza legale nel recupero crediti; da un’analisi condotta da Nmg emerge che oltre il 70% del campione analizzato si dimostra interessato ad una polizza di tutela legale per gestire il recupero crediti e per liberi profesionisti la percentuale sale al 78%. Confermiamo che un’accurata Gestione del Credito svolta da una Società specializzata può effettivamente ridurre i tempi di pagamento a costi veramente bassi e senza costi fissi, con integrata anche un’assistenza Legale per l’effettivo recupero in caso di esito negativo da parte della società stessa.
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Certificazione dei Crediti nelle PA
giovedì, giugno 17th, 2010UniCredit Credit Management Bank si dice disponibile a valutare l’acquisto pro soluto di crediti vantati dalle imprese verso la PA per contratti di somministrazione, fornitura e appalto, a fronte della nuova norma di legge che, per il 2009 e 2010, consente alle Aziende che vantano tali crediti non riscossi, di cederli pro-soluto a banche o intermediari finanziari. Unicredit è interessata in particolare a valutare l’acquisto di tali crediti vantati da imprese fornitrici verso enti locali assoggettati al patto di stabilità interno, ovvero con popolazione superiore a 5 mila abitanti, con un valore non inferiore a 25 mila €, che siano originati da contratti per somministrazione di servizi e fornitura di beni. Tale nuova operatività messa in atto da UniCredit Credit Management Bank consentirà alle imprese creditrici di monetizzare il proprio credito e disporre così di nuova liquidità per finanziare progetti e attività.Il creditore deve chiedere al suo ente debitore (PA) di certificare il credito con un apposito documento che escluda eventuali dubbi o contestazioni. Questo documento viene portato da noi, che lo valutiamo nei suoi contenuti e cerchiamo di stimare i tempi del pagamento. A quel punto stabiliamo quanto possiamo pagare e lo “acquistiamo”. Unicredit acquista pro-soluto, cioè il creditore vende il credito e il rischio passa alla banca. Nel frattempo il creditore riceve la somma e si libera del problema, tutto bello ed interessante, ma come al solito e come sempre nessuno fà niente per niente, di conseguenza è lodevole la volontà di Unicredit di acquistare il credito che l’Azienda vanta nei confronti della PA, peccato che la parte più difficile attualmente non è il pagamento ma la certificazione, in quanto una volta che si riesce ad ottenere il 90% del lavoro è svolto ed in media nei 90/100 gg max successivi si riesce ad ottenere il pagamento della stessa. Di conseguenza ancora una volta comunichiamo che se i Crediti sono opportunamente gestiti da una società specializzata si riesce ad ottenere risultati migliori con costi nettamente inferiori che “svendere” i propri crediti ad una Banca.
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